Siamo di fronte ad una grande prova. Farci prendere dal panico sgretolandoci in agiti confusi e irrazionali o mantenere saldo il nostro Grounding, che nella psicoterapia Bioenergetica del medico e terapeuta statunitense Alexander Lowen, fa riferimento alla capacità di mantenere i piedi per terra, dunque un solido contatto con la realtà.
Nei fatti cosa significa?
Significa non fuggire nella negazione della realtà rispetto alla serietà di ciò che sta accadendo, il che potrebbe ostacolare un modo di agire responsabile e tutelante per noi e per la collettività, ma provare al contempo a lavorare sul panico, la paura e l’angoscia che la rapida diffusione del Coronavirus sta generando in alcuni di noi. Se lasciamo che queste emozioni irrompano, prendendo il sopravvento, rischiamo di sgretolare la nostra lucidità e di trasmettere a nostra volta questa frequenza vibrazionale a chi è attorno a noi (la fisica quantistica ha provato quanto sia reale tutto questo!). Ognuno di noi è un campo energetico ed emotivo che interagisce a livello profondo con la rete ed il campo morfico in cui è immerso. Un campo di informazioni che già Jung chiamava inconscio collettivo. Se siamo tutti connessi e in costante risonanza in questa grande rete, il disallineamento della nostra coscienza influenza inevitabilmente altre coscienze, creando, in questo caso, una reazione a cascata di ansia senza freno, grumi collettivi di panico, smarrimento, angoscia e di conseguenza agiti irrazionali e poco efficaci, non in ultimo malattia stessa. Questo non è utile. Non ora. Non in questo momento in cui abbiamo bisogno, per quanto possibile, di coltivare armonia, equilibrio ed allineamento interno, con la conseguente frequenza energetica che ne scaturisce; abbiamo bisogno di non perdere centratura e mantenere un pensiero assertivo, fermo, lucido e responsabile, e perché no, anche un atteggiamento di fiducia che ci faccia sentire uniti e solidali in questa sfida, in modo da prendere in mano la situazione e superare con forza e responsabilità questo momento difficile.
Desidero suggerirvi una semplice pratica corporea, di consapevolezza e radicamento, per prendervi cura dei vostri stati d’animo di questo momento, che mi auguro possa essere di aiuto a chi di voi sta vivendo questo momento difficile con particolare ansia. Avere qualche strumento a volte fa la differenza e ci fa sentire meno impotenti e meno in balia di emozioni sovrastanti.
L’obiettivo non è stare bene a tutti i costi, ma esplorare e attraversare le vostre emozioni scomode e difficili lasciando che possano disvelarsi ulteriori informazioni e ‘verità’ rispetto alla natura del vostro stato d’animo o groppo in gola o nodo alla pancia e o pugno nello stomaco e così via. L’obiettivo è che possiate dare sostegno a voi stessi nell’occuparvene e magari, pian piano, con una pratica costante, chissà, anche allentare un po’ questi nodi emotivi disturbanti o paralizzanti.
Sedetevi su una sedia o su una poltrona. Iniziate a portare l’attenzione al vostro respiro, all’aria che entra e all’aria che esce. Restate nell’osservazione del vostro respiro per almeno cinque minuti ( chi è più avvezzo a queste pratiche può aumentare i tempi).
Ora potete proseguire la pratica in questo modo: quando inspirate (se riuscite tenete le labbra socchiuse in modo da far entrare ed uscire l’aria dalla bocca) fate una leggera pressione dei piedi nel suolo, nell’espirazione mollate la pressione dei piedi nel pavimento.
Ripetetelo almeno per cinque minuti, ad occhi chiusi. Nell’espirazione potete emettere un suono lungo: una A. La voce produce vibrazioni nel corpo che sciolgono la tensione e aprono i nostri canali energetici ed emotivi ingorgati.
Successivamente quando inspirate e schiacciate i piedi nel suolo,allungate anche le braccia verso il soffitto il più possibile, quando espirate mollate la pressione dei piedi nel pavimento e allentate la tensione delle braccia, sempre lasciando uscire il suono quando portate fuori l’aria.
Provate per almeno un minuto.
Infine appoggiate una mano al centro del petto e restate in ascolto di ciò che accade nel corpo, nel respiro, nel vostro mondo interno…intimo, profondo, sottile.
Se emergono emozioni lasciatele esistere. Non trattenete. Lasciatevi fluire in ciò che c’è così com’è. Se ci sono sensazioni scomode nel corpo portate li’ la vostra attenzione e respirateci dentro.
Ed ora immaginate che al centro del petto si collochino quelle emozioni e sensazioni difficili che vi hanno spinti ad iniziare questa pratica e pensatele come fossero le emozioni di un bambino. Immaginate che questo bambino impaurito, smarrito, impanicato, abiti proprio li’, al centro del vostro cuore.
Guardatelo per un po’. State in questo contatto con lui senza far nulla.
Provate poi rivolgere a questo bambino le stesse parole di conforto, rassicurazione e amorevole dolcezza che rivolgereste ad un qualsiasi bambino in difficoltà. Potete anche usare il corpo per accarezzare la parte del corpo in cui il bambino risiede, cullarla, toccarla nel modo più spontaneo per voi.
Questo è un modo possibile per prenderci cura di noi.
Buona pratica, con l’augurio che possa esservi utile e con la fiducia che uniti verso la creazione di campi armonici di coscienza, possiamo molto, molto più di ciò che immaginiamo. Mobilitare energia vitale, passione per la vita, amore e positività che risiedono in modo naturale dentro di noi, potrebbe essere un potente antidoto alla paura!
Tutto è energia e questo e’ tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è filosofia, questa è fisica.
Alberto Einstein
Francesca Scarano, psicologa, psicoterapeuta bioenergetica, esperta in terapia di coppia, co-fondatrice e direttrice di ArsCorporea, centro di psicoterapia corporea integrata.