Ed eccoci arrivati alla fase 2 di questa pandemia. Alcuni esultano per la ripresa, altri si arrabbiano perché era troppo presto, altri ancora perché è troppo tardi. C’è chi prova ad aprire gli occhi su alcune verità e a mettere in campo nuove azioni e nuovi modi di stare al mondo per cogliere il potenziale trasformativo presente in questo periodo ma poi si arrabbia con chi non fa lo stesso. E chi non è pronto a fare lo stesso, se la prende con chi sta aprendo gli occhi perché vuole continuare a stare nella sua tana protetta senza essere disturbato. In tanti godono di una rinnovata libertà che non vedevano l’ora di riconquistare, in altri si riattivano paure legate alla prima fase. Il virus è ancora in giro ed è pericoloso.
Ogni posizione arriva da una storia e da un vissuto profondo. Ogni vissuto ha a che vedere con dove si trova quella persona in quel dato momento della propria vita. Può non essere condiviso, ma va rispettato, lasciando andare a mio parere accanimenti, opere di convincimento, reattività a volte violente ed intrusive che rischiano per altro di far sprofondare nella frustrazione, nello sconforto e nel senso d’impotenza chi le agisce, perché partono dal presupposto di voler cambiare gli altri, costi quel che costi. Una partita persa in partenza. Energia sprecata inutilmente e nella direzione sbagliata.
Partiamo da noi. Sembrerà semplicistico e banale e da molti ampiamente criticabile ma penso che sia potente proprio nella sua semplicità. Come la fisica quantistica ci insegna, siamo tutti interconnessi. Il nostro campo energetico comunica con quello degli altri e lo contamina. Lavoriamo sulla nostra luce, presenza e centratura. Radichiamoci in uno spazio saggio e illuminato al nostro interno e da quello spazio lasciamo sgorgare azioni efficaci e costruttive per il nostro bene e per il bene comune; parole oneste, radicate e autorevoli che raggiungano chi è pronto a riceverle. Niente spintoni, niente scuotimenti, niente urla. Passione. Quella si. Parole e azioni appassionate, che affondino le radici nella potenza espansiva del cuore. Li’ c’è una forza che non ha limiti ed è li’ che possiamo andare per attingere a questa potenza creatrice, generativa e luminosa da mettere al servizio della società e di ciò che sta accadendo in questo momento storico, ognuno con i propri mezzi. Coltiviamo vibrazioni energetiche pulite lavorando sui nostri lati ombra e sciogliendo i nostri blocchi in modo da ripulire il nostro campo e al contempo il campo collettivo in cui siamo immersi. E allora non saremo più ne’rabbiosi e frustrati, ne’impotenti e sconfortati, ne’ impauriti e schiavi del nostro stesso terrore. Restiamo in contatto con la fiducia che possiamo fare la nostra parte, con la responsabile consapevolezza che ci permette di sapere molto bene che ciò che pensiamo, sentiamo, diciamo ed agiamo ha un impatto sulla infinita rete energetica sottile che sottende la materia e che permea tutto ciò che esiste. Lo sapeva bene lo straordinario genio di Albert Einstein:”Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è Filosofia, questa è Fisica.“
E allora se tutto intorno a noi è energia e noi stessi siamo un nucleo energetico ed emotivo che ha preso forma in un corpo materico, faremo già moltissimo se ci prenderemo la responsabilità di purificare il nostro campo vibrazionale da tutto ciò che ne abbassi le frequenze per riportarci ad una concreta azione etica e centrata, coraggiosa e degna, carica di saggezza e di intelligenza di cuore e cervello insieme.
Il lavoro di consapevolezza e crescita personale ci guida in questa direzione e ci conduce verso una via di espansione della coscienza, di liberazione dalle nostre paralizzanti paure; una via di amore e libertà.
Luana arriva in seduta con il volto contratto e lo sguardo disorientato. Capisco subito che non è stata una buona settimana per lei.
“Che succede Luana?”, le domando.
“Succede che ho paura. Ho ancora tantissima paura. Adesso che si può uscire e che sono rientrata in ufficio non sono più tranquilla. Ho paura anche ad andare a trovare i miei genitori. Ma non per il timore di contagiare loro, ho proprio paura per me!”, scoppia in lacrime.
“Mi sento anche in colpa perché dovrei preoccuparmi più per loro che sono settantenni che per me che ho 37 anni! Eppure è più forte di me, sono tutta sbagliata”, prosegue.
“Capisco Luana. Il rientro alle normali attività ti ha rimessa in contatto con una paura piuttosto intensa. Ma ti rassicuro sul fatto che possiamo esplorarla insieme e pian piano provare a scioglierla.”
Si calma un po’.
“In fondo il pericolo non è più così reale…si insomma, adesso è chiaro come curare questo virus e come intervenire subito…quindi anche se dovessi prenderlo….io lo so, a livello razionale lo so che non c’è più nulla per cui essere così spaventata ma la paura mi invade e non la controllo”, dice Luana alzando di nuovo il tono della voce.
“Esploriamola insieme”, le dico.
Annuisce.
Propongo a Luana di mettersi nella posizione del grounding, che nella terapia Bioenergetica, se integrata con un lavoro di piena presenza e consapevolezza, consente un maggior radicamento e un contatto più profondo con le sensazioni corporee, con le proprie emozioni profonde, con immagini, ricordi, parole e quindi con il mondo inconscio.
Le propongo prima un lavoro corporeo che la aiuti ad approfondire il suo radicamento, allo scopo sia di farle contattare la forza necessaria che la aiuti ad affrontare un’emozione così difficile come la sua paura, sia per sciogliere la tensione nel corpo che blocca solitamente l’emergere di vissuti profondi intrappolati. Le contrazioni corporee sono funzionali al trattenimento di emozioni inconsce rimosse.
Dopo questa prima parte di lavoro le dico:
“Ok Luana, adesso incontriamo il Coronavirus, te la senti?”, le domando.
Annuisce.
“Ti chiedo di lasciare che un’immagine del virus prenda forma davanti ai tuoi occhi. Lascia che l’immagine arrivi in modo spontaneo. Quando sarà arrivata porta sull’immagine uno sguardo lento e prolungato ed osserva cosa ti succede. Che effetto ti va stare davanti a questa star? L’ormai famosissimo COVID 19?”le dico utilizzando quel pizzico di ironia e umorismo che mi contraddistingue e mi piace utilizzare anche in terapia.
“Sento che se lo guardo a lungo alterno momenti in cui provo pace e mi sembra meno pericoloso a momenti in cui invece riaffiora la paura”, mi dice.
“C’è una parte del corpo dove senti la paura Luana?”, chiedo.
“Si, la sento nel petto”, ribatte Luana.
“Ora prova portare il tuo respiro e la tua attenzione nel petto. Immergiti pienamente li’ con il tuo sguardo interno”, le propongo.
Luana scoppia nuovamente in un pianto intenso e spaventato.
“Sento che il virus potrebbe attaccare proprio il mio cuore. Vedo il mio cuore grigio, striminzito, provato…e se attacca proprio lui io rischio…rischio di morireeeeee”, piange a singhiozzi adesso.
Accolgo con un silenzio partecipe il suo pianto. Lascio che fluisca senza interferire e lei fa lo stesso.
Quando pian piano si calma commento: “Quindi abbiamo una minaccia esterna che ti mette a rischio di morte, perché potrebbe attaccare un cuore già provato e vulnerabile. Poiché sei in salute lo immagino provato da qualche ferita emotiva. Ad ogni modo qualcosa di incontrollabile, imprevedibile, minaccioso può arrivare da fuori e potrebbe procurarti la morte. Luana ora riporta l’attenzione al centro del petto e prova a sentire, se il tuo cuore avesse parole cosa direbbe adesso?”, le chiedo.
La reazione di Luana è immediata.
“Non farmi maleeee, non ti avvicinareeee”, urla.
“Prova a dirlo spingendo le braccia in avanti”, propongo.
“Non ce la faccio. Non si muovono. Sono impietrita, non riesco…”, mi dice.
Intuisco che sta vivendo una vecchia storia che il virus ha semplicemente slatentizzato e allora le dico: “Luana non sei più sola come allora. Immagina che io sia accanto a te, con una mano sulla tua spalla. Ce la puoi fare. Forza, proteggiti. Usa le braccia per difenderti!”. Luana si sblocca e ce la fa! “Non ti avvicinareeee!!! Smettila!!! Non farmi male per favore!!! Mi fai paura così! Non ti avvicinareeeee”, urla a gran voce spingendo forte le braccia in avanti con il palmo rivolto in avanti come a crearsi protezione.
“Ti viene in mente qualcosa Luana mentre dici queste parole e fai questo movimento?”, domando.
A questo punto il pianto di Luana riprende con sussulti profondi, unito a tremori di liberazione e una intensissima vibrazione nelle gambe.
“Siiiiiiii, siiii mi viene in mente mio padre. Quando tornava ubriaco e iniziava ad urlare, lanciare oggetti e io, ioooo, sento di nuovo quel dolore e quella stessa paura nel petto. È la stessa…è la stessa si! E io ero piccola, mi sentivo impotente e indifesa e avevo così tanta paura di morire o che morisse mia madre per la sua violenza. Questo dolore…lo riconosco.È lo stesso di allora. Dolore nel cuore, paura, paralisi.”
In Analisi Bioenergetica utilizziamo il movimento del corpo, l’espressione di parole, suoni e movimenti inibiti per ridare vita ad emozioni e storie rimosse che sono alla base di sintomi e malessere. Se abbiamo un senso di minaccia dentro di noi causato da situazioni traumatiche che non abbiamo mai risolto, tutto fuori sarà pericoloso. È come avere un’ambulanza interna con la sirena accesa per quasi tutto il tempo. Il sistema è in allerta. Stimoli esterni diventano quindi degli attivatori di paure profonde già presenti al nostro interno, semplicemente nascoste sotto le contrazioni del corpo, dunque presenti in uno spazio inconscio. Finché non guardiamo in faccia le nostre paure loro ci domineranno. Finché non liberiamo il cuore dalla gabbia in cui è costretto saremo schiavi di noi stessi e in balia di un mondo interno ed esterno che non riusciremo a padroneggiare. Il virus, come ho spiegato anche nel video “Pandemia e armatura caratteriale” ha fatto per molte persone da specchio rispetto a temi irrisolti che sono stati semplicemente attivati dall’emergenza. È diventato quindi, anche un’opportunità di scoperta, crescita e scioglimento di blocchi della propria corazza caratteriale, per quelle persone che hanno sentito il desiderio di cogliere anche le potenzialità trasformative di questo momento critico.
“Luana…lo hai guardato in faccia,hai scoperto cosa c’era dietro, lo hai attraversato…sei stata coraggiosa. Come stai?”.
“Mi vibrano tantissimo le gambe (questo è un segno di riattivazione energetica), mi sento un po’ scombussolata ma il petto è libero adesso…non immaginavo ci fosse tutto questo dietro la mia paura del virus. Ho voglia di darmi un abbraccio”.
“Si, è proprio quello che ci vuole Luana, un caldo abbraccio a quella bambina spaventata che oggi si è trasformata in un leone coraggioso”, le dico.
Cinge con tenerezza e forza le braccia intorno al suo corpo.
“Sai che mi voglio proprio bene in questo momento? E forse l’amore per me è la medicina più potente”, mi dice commossa.
“Mai udito parole così sagge Luana cara”.
Ci sorridiamo in un silenzio carico di emozione.
“Grazie, come sempre, grazie”, conclude Luana. Sento che le parole arrivano dal cuore. Un cuore un po’ più libero dalla paura e più aperto e leggero.
Porto la sua gratitudine dentro di me e sento che in questa giornata forse ho fatto il mio piccolo pezzo.