All’interno del paradigma della psicologia somatorelazionale, la biosofia rappresenta l’atteggiamento etico e metodologico del minimo intervento necessario. In presenza delle tecniche, talora inevitabilmente direttive, di molti approcci della psicologia somatorelazionale, la biosofia esprime la necessità di un preciso e profondo ascolto del paziente-allievo per coglierne e sostenerne le più sottili sfumature autoassertive anche, e soprattutto, laddove queste sembrano contraddire la strategia terapeutica impostata dall’analista.
Per fare questo, l’analista biosofo si mantiene aperto sia alle dichiarazioni verbali del suo interlocutore sia ai suoi messaggi non verbali, espressi dalla qualità della voce, dal movimento, dalla postura, dall’espressione somato-emozionale e dalla peculiare qualità energetica dell’organismo.