È ancora possibile iscriversi al convegno.
Per chi si fosse perso l’opportunità di seguire in diretta il Convegno, può ancora iscriversi per fruire degli incontri in differita.
Radicati nel cuore e forti nelle maree: come surfare le onde del cambiamento e recuperare una luminosa centratura.
Convegno online di due giornate con solo contributo di iscrizione di € 15. Tutti gli interventi saranno teorico-esperienziali con strumenti pratici di lavoro su di sé.
Crediamo fortemente che ogni crisi conservi al suo interno un potenziale trasformativo ed evolutivo. Le difficoltà personali e planetarie sono una scuola di crescita se solo siamo disponibili a coglierne le sfide. Un vecchio equilibrio sta crollando e questa può essere una buona opportunità per scrivere una nuova storia, che al di là di ciò che ci appare adesso in cui assistiamo alla caduta e al fumo delle macerie, potrebbe avere un lieto fine. E’ un periodo ricco di potenzialità!
E noi cosa possiamo fare?
Che fare davanti ai forti cambiamenti che stanno scuotendo nell’intimo la nostra interiorità e gli equilibri della nostra vita?
ESSERCI. Stare con quello che c’è ed attraversare le difficoltà personali e globali senza negarle ma senza nemmeno lasciarci sopraffare. Trasformarle in maestre da cui apprendere un’ulteriore lezione su noi stessi e lasciarci fluire nel processo della nostra crescita individuale e globale, che mai avviene senza forti scossoni. Ti sei chiesto perchè ti trovi su questa Terra ora, proprio in quest’epoca un po’ stramba? Proprio tu? Siamo certi che un senso c’è e forse nel tuo intimo lo conosci anche tu.
Coltivare il coraggio di attraversare le nostre aree oscure ed emozioni scomode e riemergere ad una potenza radicata nella forza dei sentimenti è la via, che sola può restituirci una luminosa centratura da cui si dischiuderanno emozioni, azioni, pensieri, parole che vibrano alla frequenza dell’amore. Come dentro così fuori. Incarniamo ciò che vorremmo vedere nel mondo. E facciamolo insieme.
E allora radicati nel cuore e forti nelle maree, riusciremo a surfare le onde del cambiamento e a vincere questa sfida evolutiva per aprirci ad un nuovo mondo. Questo progetto nasce dal desiderio di unire anime in cammino che abbiano voglia e desiderio di apprendere semplici ma efficaci spunti e strumenti per attraversare al meglio questo tempo di cambiamenti estremi e coltivare una luminosa centratura che diventi contagiosa più che mai!
Quando
Sabato 30 e Domenica 31 gennaio 2021
Sabato 30 gennaio
09.30 - 10.00
Introduzione a cura della dott.ssa Francesca Scarano e della dott.ssa Samantha van Wel fondatrici e direttrici di ArsCorporea
La dott.ssa Francesca Scarano e la dott.ssa Samantha van Wel danno il benvenuto ai partecipanti e introducono il convegno.
10.00 - 11.15
"La via del guerriero psichico: verso un’umanità di quarto livello" con il dott. Roberto Maria Sassone
L’uomo di quarto livello non è più centrato sul potere e la competizione, ma sull’amore e la collaborazione. In questo incontro getteremo le basi per questo progetto meravigliosamente utopico, e lo faremo insieme. Sperimenteremo una breve pratica meditativa che ci riporti al cuore di noi e delle nostre potenzialità trasformative.
Conduce dott. Roberto Maria Sassone, psicologo e psicoterapeuta, insegnante Mindfulness
11.30 - 12.45
"L’arte della tenerezza: incontrare le ferite e trasformarle con amore" con la dott.ssa Noemi Sirtori
Poi, quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
Kafka sulla spiaggia, Haruki Murakami.
Cosa significa non “essere più gli stessi”? Quanta paura abbiamo ad accettare il cambiamento, l’ignoto, l’imprevedibile? Stiamo affrontando un periodo di cambiamenti continui, spesso senza poter scegliere o programmare, siamo costretti a vivere “alla giornata”. Quando la vita perde prevedibilità, quando sentiamo che tutto può accadere, perdiamo le nostre certezze, sperimentiamo una sensazione di impotenza. La nostra normale reazione di fronte agli eventi stressanti è attivarci: attaccare o fuggire sono le azioni che normalmente mettiamo in atto per reagire alla minaccia e metterci in salvo. Ma spesso il nostro naturale sistema di difesa non può attivarsi in queste direzioni e quando non possiamo attaccare o fuggire ci sentiamo intrappolati. Il senso di immobilità, in questo tempo di distanze imposte, è carico di dubbi e spesso ci allontana anche da noi stessi. Ma qual è “la giusta distanza” dalle sofferenze che quotidianamente incontriamo? Qual è la distanza che ci permette di non allontanarci da chi realmente siamo? Come fare a non allontanarci da noi stessi, accettando le nostre paure e debolezze, ed imparando anche ad amare le nostre fragilità?
C’è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce.
Leonard Cohen
Le ferite sono crepe da cui può filtrare la luce, prima però dobbiamo imparare a prenderci cura di ogni ferita con tenerezza, dedicandole il giusto tempo di cura e amore. Ci vuole pazienza e dedizione affinché la ferita cicatrizzi e non rischi di infettarsi o riaprirsi al minimo movimento. È proprio grazie alle cadute che possiamo imparare a guardarci da una nuova prospettiva, coltivando con consapevolezza le nostre risorse, riconoscendole, dando loro dignità di esistere e permettendo loro di brillare. Entrando in contatto con le nostre più intime paure diventiamo consapevoli dei nostri veri bisogni e possiamo aprirci al futuro con una rinnovata gioia e stabilità. Da vittime passive di un mondo senza significato possiamo così imparare a diventare protagonisti della nostra vita e tornare artefici del nostro futuro. Possiamo imparare a coltivare la nostra resilienza. Resilienza non significa guarigione completa e nemmeno un ritorno alla condizione precedente alla ferita: resilienza è trasformazione, crescita, apertura a nuovi orizzonti e a nuove fasi della vita, in cui la cicatrice è ancora presente ma perfettamente integrata nel nuovo capitolo di vita che porta con sé nuove prospettive. Possiamo affrontare ogni piccolo o grande dolore, radicandoci in quello spazio autentico che è il nostro centro, affidandoci a quella parte saggia che esiste in ognuno di noi e che possiamo contattare facendo pace con questo momento, anche quando vorremmo cambiarlo. Prendendo “la giusta distanza” dal nostro dolore impariamo a lasciare che le cose semplicemente siano, impariamo a lasciarci esistere. E la luce comincia a filtrare da quelle ferite.
In questo modo possiamo affidarci a noi con gentilezza e far sì che la tenerezza sia la forza trasformatrice della nostra vita.
Conduce Dott.ssa Noemi Sirtori, psicologa ed esperta in Mindfulness psicosomatica.
14.15 - 15.30
"Ritrovare un profondo e onesto contatto con sé stessi: centrarsi per non smarrirsi" con la dott.ssa Sara Citro
È giunto il momento di smettere di distrarci.
Distrarci da cosa?
Distrarci da noi stessi, da quelle parte di noi autentiche che desiderano essere guardate e prese per mano. E che invece troppo spesso ignoriamo o allontaniamo. Le nostre giornate ci vedono saltare da un’attività all’altra, da un social all’altro, tutti protesi nel “fare”, mentre le nostre emozioni rimangono in sordina dietro le quinte in attesa che arrivi il loro turno nella to do list, in attesa di essere finalmente recepite e incontrate (in coda alla prioritaria montagna di impegni quotidiani). A volte scegliamo volontariamente di tuffarci nel fiume del “fare”, mossi dall’illusione di non vedere in questo modo i macigni presenti negli abissi del nostro cuore. Ci rifugiamo dentro un’apparente leggerezza credendo di poter ignorare le fatiche e i dolori più o meno grandi della vita.
Ma puntualmente ci rendiamo conto che la strategia della distrazione nel lungo termine non produce i risultati sperati: ogni stato d’animo che evitiamo continua ad inseguirci. Come lo struzzo proviamo a mettere la testa sotto la terra, ma non funziona. E oltre a non funzionare ci lascia con un misero senso di impotenza tra le mani. E allora, come rompere il pilota automatico della distrazione? Come smettere di andare in giro sonnambuli a noi stessi? Come risvegliare le nostre anime attimo dopo attimo? Ripristinando un contatto costante ed onesto con noi stessi all’interno del flusso caotico della vita, dedicandoci al nostro cuore con delicato amore. Fermandoci e fermando tutto, se occorre.
Prendendo dimora nel nostro respiro, navigando insieme a lui nei fondali oscuri della nostra meravigliosa esistenza senza smarrirci, ma sostenuti dal lume della consapevolezza. Iniziando a “considerare” tutti i nostri stati d’animo, ogni ombra e luce che viene a farci visita. (La parola “considerare” deriva da -cum e -siderare: letteralmente significa “guardare le stelle per leggerne gli auspici”. Era opinione degli antichi che gli astri determinassero il destino degli uomini, e quindi dedicavano grande attenzione alla loro osservazione). Quanto può essere trasformativo far sentire davvero considerate le nostre emozioni, come fossero stelle! Ricercare i messaggi celati dietro la loro presenza, prendendoci così cura di noi in modo responsabile e adulto. Far risplendere con potenza la nostra gioia di vivere, nonostante la paura, osando slanci di luce e di amore verso noi stessi, o verso addirittura tutto l’universo.
Possiamo farlo, abbiamo dentro di noi la forza per farlo. E lo possiamo fare insieme, non siamo soli in questo attraversamento. Fianco a fianco alle altre anime in cammino, alleati al nostro amico più intimo, il respiro, e sostenuti dalle pratiche psico-corporee che con la loro semplicità e saggezza rendono i nostri sentieri più percorribili.
“Ogni stato d’animo che accetto mi trasforma e si trasforma esso stesso in radiosa e preziosa essenza”.
Conduce: dott.ssa Sara Citro, psicologa e psicoterapeuta. Insegnante Mindfulness
15.45 - 17.00 "Emozioni in dialogo tra genitori e figli: affrontare insieme il cambiamento per una relazione solida e gioiosa" con la dott.ssa Simona Pagnoni
Essere genitori e sentirsi dei buoni genitori è a volte faticoso.
Anche essere figli e sentirsi dei buoni figli non è semplice.
La crescita continua e le mutevoli esigenze di ciascuno danno un’immagine di movimento non sempre fluido. Come se vi fosse un affanno costante alla ricerca di equilibri per trovare, finalmente, un po’ di quiete. A ciò si aggiunge un mondo moderno che ci porta sempre più spesso a correre e rincorrere per ottenere delle ottime prestazioni, a discapito del nostro sentire reale. Quest’anno si è caricato oltremisura di pesantezza nell’affrontare la vita di ogni giorno. Le fatiche “solite” hanno visto l’aggiungersi di molte nuove regole, preoccupazioni, tensioni non sempre facili da affrontare. Tutta la popolazione, a vari livelli, ne è colpita. Sento che è sempre più necessario che si trovi il modo di elaborare i vissuti che ne derivano.
È importante che i bambini trovino uno spazio in cui parlare di ciò vivono e che osservano ogni giorno intorno a loro: a casa, a scuola, quando camminano per la strada, quando giocano al parco…
Noi adulti possiamo fornire loro le occasioni per lasciare dialogare le emozioni, mostrandoci disponibili all’ascolto, aiutandoli ad esprimere le loro sensazioni, trovando parole misurate e adatte all’età dei nostri figli, per tranquillizzarli e rassicurarli. Viene legittimata la possibilità di sentire ciascuna emozione, senza giudizio, trovando un senso a quello che si prova, evitando di ingigantire le eventuali fantasie che nascono nel loro mondo interiore. Abituarsi ad esprimere paure, dubbi, osservazioni, consente di trovare il modo di normalizzare le situazioni e le emozioni quando vengono avvertite come troppo forti, come in un dialogo tra testa e pancia, dove il verbale aiuta la forte ansia o la paura a trovare un ancoraggio più solido con l’effettiva realtà e con la sensazione che tutto possa essere affrontato.
Allo stesso tempo, tante volte, parlare delle emozioni con i bambini aiuta anche gli adulti ad elaborare ciò che si vive, ridimensionando quello che essi stessi provano, e che spesso non ci si accorge di trasmettere a chi vive intorno a sé. Adulti, ragazzi e bambini possono trovare uno spazio elaborativo attraverso una maggiore consapevolezza di sé, nel corpo, nel respiro, nelle sensazioni. Ascolto e ritmi più rallentati consentono maggiore radicamento in una realtà percepita, interna ed esterna, davvero più energica e luminosa, una realtà in cui è sufficiente essere e sentirsi sufficientemente buoni per sé.
Conduce: Dott.ssa Simona Pagnoni, Psicologa e Psicoterapeuta
Domenica 31 gennaio
09.30 - 10.45
"Intelligenza del cuore e resilienza: attraversare per rinascere" con la dott.ssa Francesca Scarano
Stiamo attraversando un’epoca difficile, che sta mettendo a dura prova le nostre capacità di resilienza. Ai nostri problemi personali si sommano i numerosi problemi globali, di cui la pandemia e la sua gestione sono probabilmente solo la punta di un iceberg.
Ondate di paura, rabbia, frustrazione, tristezza, sconforto, si avvicendano dentro di noi e a volte sembrano prendere il sopravvento schiacciando la nostra energia vitale e il nostro slancio gioioso verso ciò che la vita ha da offrirci. Assistiamo impotenti a bombardamenti mediatici, informazioni confuse, a volte incongrue e contradditorie, e in fondo al nostro cuore forse un po’ tutti ci domandiamo: “ Ma come ci siamo ridotti?”. L’economia vacilla, i cambiamenti climatici ci scuotono, la pandemia ha scosso le fondamenta delle nostre sicurezze, gli esperti spesso ci deludono, la politica è un caos, episodi di violenza dilagano e in molte persone sentiamo quasi un’involuzione.
E se questo scenario fosse lo specchio di un sistema malato, disfunzionale e nevrotico che sta raggiungendo l’apoteosi della sua manifestazione e che sta cadendo a pezzi? E se questo sistema fosse lo specchio di dove siamo noi?
Sarebbero entrambe due meravigliose notizie. Ogni crisi contiene un’enorme potenziale di trasformazione, ma questo dipende da noi, da ognuno di noi. Andare verso la deriva o iniziare ad attuare una seria assunzione di responsabilità rispetto a chi vogliamo essere, dove stiamo andando , cosa stiamo coltivando dentro e fuori di noi e come vogliamo che sia questo mondo? Ci lasciamo sprofondare verso punti di non ritorno o facciamo un salto quantico di coscienza che porti ad una svolta evolutiva del genere umano? Ad ognuno la risposta, nello spazio intimo del suo cuore, ma non c’è più troppo tempo da perdere.
Adesso vediamo solo la “corazza” disfunzionale del genere umano che sta crollando e tanta ombra in movimento e non è uno scenario incoraggiante. Ma in ogni vecchio equilibrio che muore c’è un potenziale di luminosa rinascita che si dispiega con forza. E noi, crediamo in questa possibilità, anzi ne sentiamo già il profumo.
Che fare? Sembrerà semplice e banale. Ma ci serve semplicemente partire da noi e lavorare, ognuno con i propri strumenti, sulla cura ed esplorazione di sé che diventa cura del mondo. Mettersi in cammino, in modo onesto, per ripulire il proprio terreno interno, via privilegiata per accedere all’intelligenza del cuore, da cui possono sgorgare azioni, parole e sentimenti saggi, luminosi e centrati che parlino il linguaggio dell’amore. Abbiamo bisogno di un cambiamento di coscienze, una massa critica che si elevi ai valori dell’amore, della cooperazione, della lealtà e di una forza radicata nel cuore, ben piantata nella potenza dei sentimenti e della connessione a forze positive e luminose che già abitano in ognuno di noi, se solo ci prendiamo la briga di ricercarle. E’ arrivato il momento di “uscire dalle nostre tane ed elevare il nostro spirito” e allora forse una bomba di amore potrà arrivare sulla Terra e preservarne le sorti.
Anche solo in questo istante, tu che leggi, lascia che la tua coscienza si scuota e qualcosa sin da subito accadrà.
Conduce: dott.ssa Francesca Scarano, psicologa e psicoterapeuta, co-fondatrice e co-direttrice di ArsCorporea
11.00 - 12.15
"Mantenere la rotta durante la tempesta: breve vademecum per tenere il timone saldo tra le mani anche in mezzo alle onde più violente" con la dott.ssa Luciana Tamagni
Quando ci sembra che il malumore diventi insopportabile, quando la paura, l’angoscia e la tristezza si fanno enormi come le onde della tempesta, e ci trascinano in luoghi oscuri, da cui ci sembra di non avere vie di uscita, allora abbiamo bisogno di mantenere il timone tra le mani con forza e lucidità, ricordarci chi siamo e riprendere la rotta della nostra vita con rinnovata determinazione. Nel corso dell’incontro praticheremo insieme diversi esercizi semplici e praticabili in seguito in modo autonomo dai partecipanti. Queste tecniche sono molto utili a fronteggiare ansia e stress e a ritrovare in tempi brevi uno stato di calma e di lucidità, che ci permetta di affrontare al meglio la situazione in cui ci troviamo, sostando il minor tempo possibile nello stato di malumore.
Conduce dott.ssa Luciana Tamagni, psicologa e psicoterapeuta
12.30 - 13.30
"Il corpo: preziosa risorsa per fronteggiare l’incertezza e ritrovare stabilità e centratura" con la dott.ssa Katia Cappiello
Il nostro corpo può essere uno strumento prezioso per far fronte a questo periodo di grande caos e incertezza se solo diventiamo capaci di fermarci e di ascoltarlo. Sviluppare la nostra capacità di connessione con il corpo ci permette di ritrovare stabilità e centratura anche quando ci sentiamo sovrastati da ciò che accade intorno a noi, dalle informazioni spesso contraddittorie che creano confusione e ci portano in un turbinio di pensieri ed emozioni che ci fanno sentire smarriti, in balia degli eventi.
Allora ritornare alla consapevolezza del nostro essere corpo e del nostro respiro, recuperare il nostro grounding ovvero il nostro radicamento ci permette di ritrovare la nostra presenza. Ci siamo! Quanto più coltiviamo la nostra capacità di esserci, di stare con quello che proviamo tanto più mettiamo la giusta distanza tra il nostro spazio interno e il fuori e sviluppiamo un senso di solidità per far fronte alla tempesta dell’insicurezza e del cambiamento che stiamo attraversando in questo particolare momento storico. Emozioni in dialogo tra genitori e figli: affrontare insieme il cambiamento per una relazione solida e gioiosa Essere genitori e sentirsi dei buoni genitori è a volte faticoso. Anche essere figli e sentirsi dei buoni figli non è semplice.
La crescita continua e le mutevoli esigenze di ciascuno danno un’immagine di movimento non sempre fluido. Come se vi fosse un affanno costante alla ricerca di equilibri per trovare, finalmente, un po’ di quiete. A ciò si aggiunge un mondo moderno che ci porta sempre più spesso a correre e rincorrere per ottenere delle ottime prestazioni, a discapito del nostro sentire reale. Quest’anno si è caricato oltremisura di pesantezza nell’affrontare la vita di ogni giorno. Le fatiche “solite” hanno visto l’aggiungersi di molte nuove regole, preoccupazioni, tensioni non sempre facili da affrontare. È importante che i bambini trovino uno spazio in cui parlare di ciò vivono e che osservano ogni giorno intorno a loro: a casa, a scuola, quando camminano per la strada, quando giocano al parco…
Noi adulti possiamo fornire loro le occasioni per lasciare dialogare le emozioni, mostrandoci disponibili all’ascolto, aiutandoli ad esprimere le loro sensazioni, trovando parole misurate e adatte all’età dei nostri figli, per tranquillizzarli e rassicurarli. Viene legittimata la possibilità di sentire ciascuna emozione, senza giudizio, trovando un senso a quello che si prova, evitando di ingigantire le eventuali fantasie che nascono nel loro mondo interiore. Abituarsi ad esprimere paure, dubbi, osservazioni, consente di trovare il modo di normalizzare le situazioni e le emozioni quando vengono avvertite come troppo forti, come in un dialogo tra testa e pancia, dove il verbale aiuta la forte ansia o la paura a trovare un ancoraggio più solido con l’effettiva realtà e con la sensazione che tutto possa essere affrontato.
Allo stesso tempo, tante volte, parlare delle emozioni con i bambini aiuta anche gli adulti ad elaborare ciò che si vive, ridimensionando quello che essi stessi provano, e che spesso non ci si accorge di trasmettere a chi vive intorno a sé. Adulti, ragazzi e bambini possono trovare uno spazio elaborativo attraverso una maggiore consapevolezza di sé, nel corpo, nel respiro, nelle sensazioni. Ascolto e ritmi più rallentati consentono maggiore radicamento in una realtà percepita, interna ed esterna, davvero più energica e luminosa, una realtà in cui è sufficiente essere e sentirsi sufficientemente buoni per sé.
Conduce la Dott.ssa Katia Cappiello, Psicologa e Psicoterapeuta.
14.30 - 15.45"Far risplendere la propria Luce per illuminare ombre e paure: un faro per attraversare il cambiamento" con la dott.ssa Samantha van Wel
In questo periodo di grande incertezza e di oscurità, gli ancoraggi esterni che ci hanno sempre fatto da riferimento e gli stimoli che nutrivano la nostra vitalità sono venuti meno.
Viviamo questa nuova realtà, che è arrivata velocemente a soppiantare un modus vivendi che davamo per scontato, con reazioni diverse a seconda di chi siamo, della nostra storia, della nostra evoluzione, della condizione in cui ci troviamo attualmente e delle diverse fasi di mutazione della situazione contingente. Le reattività emotive vanno dalla rabbia, alla frustrazione, impotenza, tristezza, sconforto, ansia e angoscia, a sensazioni invece che appaiono paradossalmente più positive, come se fossimo di fronte a una biforcazione tra chi sta subendo in qualche modo tutta la pressione e la costrizione di questo avvenimento, che appare più grande di noi, nell’impotenza ma anche nella sicurezza di sentirsi protetti, e chi invece sta sentendo fiducia e leggendo segnali rispetto a un cambiamento globale necessario, che porterà a nuove visioni e a cui si sente chiamato a contribuire.
In ogni caso, siamo di fronte a un momento storico in cui ci viene data una grande occasione per porre innanzitutto lo sguardo dentro di noi, venendo a mancare i riferimenti esterni, alla ricerca della nostra identità più profonda, quel nucleo potenziale con cui siamo venuti al Mondo e sulla Terra, che è anche la nostra Luce.
Ciascuno di noi nasce con una Luce e un potenziale energetico unici che possono più o meno fluire ed espandersi liberamente, sulla base delle esperienze incontrate lungo il cammino della propria vita, a seconda che siano state positive e di sostegno o, viceversa, dominate da paura e dolore. La paura ci conduce e ci imprigiona nei luoghi in cui la sentiamo di meno, mentre il movimento di cuore, il coraggio, ci conduce dove la paura si accompagna al meraviglioso pulsare della vita.
Ci vuole coraggio per andare oltre l’oscurità, per camminare con fiducia nell’incertezza, ma dentro ciascuno di noi esiste una saggezza, un’energia vitale, un’identità profonda che se riscoperte e ascoltate ci fanno da buona guida in questo viaggio meraviglioso che ci è stato donato, quello della Vita. Ricercare e ritrovare la nostra Luce diventa il punto di partenza ma anche una grande occasione per orientarci in questa confusione, poter discernere e illuminare la strada mentre attraversiamo l’oscurità e facciamo fronte al cambiamento, di qualunque natura esso sia.
E allora che Luce sia!
Conduce: dott.ssa Samantha van Wel, Psicologa e Psicoterapeuta, co-fondatrice e co-direttrice di ArsCorporea
16.00 - 17.15
"Cuori in con-tatto: connettersi a sè per avvicinarsi all'altro con il Con-tatto Bioenergetico Dolce di Eva Reich" con Annamaria Defendi
Possiamo scoprire la forza della gentilezza come espressione profonda del cuore, sintonizzandoci con l’amorevolezza per noi stessi cosi da avvicinarci e accogliere l’altra persona proprio cosi come è.
Gli eventi di questo periodo entreranno a far parte di un pezzo cruciale della storia dell’umanità. Mai come ora ci è data la preziosa possibilità di sentirci liberi di scegliere da che parte stare e cosa ne vogliamo fare della nostra esistenza. Ma cosa scegliere tra il bene e il male? Tra il buio e la luce? Tra la paura e il coraggio? Tra l’odio e l’amore?
Di fronte ad ogni evento ognuno di noi tende a re-agire con una modalità che risulta condizionata dalla qualità energetica che anima il nostro organismo e dagli eventuali blocchi carattero/muscolari/cognitivi ed emozionali che ne inficiano la libera circolazione, limitando il con-tatto con la nostra nostra profonda sfera emozionale.
Re-agiamo agli eventi imprevisti (a volte anche di fronte a quelli piacevoli) lasciandoci invadere da sentimenti di impotenza, diffidenza, rabbia e paura che lasciano ben poco spazio allo stupore, alla speranza, alla gioia e alla luminosità che un possibile e a volte addirittura inevitabile cambiamento può portare nelle nostre vite.
Cosa fare quindi ?
SENTIRCI LIBERI DI DECIDERE, si, decidere ORA LIBERAMENTE non più re-agendo ma agendo consapevolmente a quanto ci accade.
Possiamo scegliere di allargare le braccia alle nostre parti più ombrose, quelle che proprio non sopportiamo e che crediamo indicibili e indegne, così come possiamo entrare in con-tatto con la gentilezza del cuore, che può renderci più teneri, meno duri e critici con noi, con le persone importanti della nostra vita e con tutti quanti gli esseri viventi.
In questa esperienza proveremo ad incontrare la morbidezza del cuore nel contattare noi e l’altro.
Come? Con l’ausilio importante di una breve pratica Bioenergetica proveremo a sciogliere le nostre tensioni, alleggerendo il cuore, e, a quel punto, potremo avvicinarci all’altra persona con il con-tatto Bioenergetico Dolce, un contatto rispettoso e delicato che può sciogliere antichi e incarnati blocchi psico-corporei e liberare fresca energia.
Vi sarà mostrato, contattando una persona, e voi potrete donarlo ad una persona a voi cara.
E se anche solo per pochi attimi ognuno di voi potrà sospendere il giudizio, respirando nello spazio del cuore e accogliendo l’altra persona proprio cosi com’è, questo nutrirà le cellule del suo organismo di un calore e di una delicatezza che è cura e carezza per l’anima.
Possiamo scegliere liberamente di con-tattare l’amore e diffonderlo come una benda calda che cura le ferite.
E’ L’AMORE CHE CURA
SOPRATTUTTO ORA
A noi la scelta
Conduce Anna Maria Defendi, esperta in contatto dolce e pratica Bioenergetica.
17.15 - 17.30
Conclusione e saluti
La dott.ssa Francesca Scarano e la dott.ssa Samantha van Wel presenteranno alcune riflessioni finali relative alle esperienze vissute durante il convegno.
Informazioni utili
Il convegno si svolgerà interamente in diretta su YouTube; è possibile iscriversi al convegno con un contributo di € 15,00.
Completando il modulo di iscrizione sottostante riceverete tutte le informazioni utili per il versamento del contributo e per la fruizione del convegno in diretta.
Per ulteriori informazioni scrivete un’email ad info@arscorporea.it.
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